venerdì 6 agosto 2010

Taranto, rione Tamburi


Vivere al quartiere Tamburi vuol dire vivere dentro la zona industriale di Taranto. Lungo la linea dell’acquedotto romano, dai cancelli dell’Ilva alle case degli operai, i pochi metri in linea d’aria sono quelli delle più alte concentrazioni di benzo(a)pirene in Italia.
Se la zona industriale è grande due volte e mezza una città sembra quasi che possa mangiarsela quella città.
Camminando ai Tamburi potresti essere in qualunque altro quartiere di periferia, le palazzine basse schiacciate di quell’architettura che colloca e contiene le persone, le famiglie. Dai balconi qualcuno ti guarda passare. Le macchine i motorini, pezzi di motorino, il campetto e il parchetto, tutto silenziosamente ricoperto da una sottilissima polvere rossa.
Il lavoro al Quartiere Tamburi è quello ogni giorno di cacciare via quella polvere dai balconi, dai vestiti stesi, lavare ancora, cercare di togliere, in una battaglia persa con l’aria con l’acqua con la terra e con il fuoco dell’Eni che ti accoglie acceso quando arrivi a Taranto di notte.
Attenzione città inquinata.

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